Cookie Consent by Free Privacy Policy website Dialogo sull’innovazione e la cultura del rischio - All’evento ProtezioneCivile.Dialogo 2015 al TIS gli esperti a confronto
dicembre 17, 2015 - TiS

Dialogo sull’innovazione e la cultura del rischio - All’evento ProtezioneCivile.Dialogo 2015 al TIS gli esperti a confronto

Lo sviluppo sostenibile delle aree comunali e le vie di comunicazione, l’innovazione e la cultura del rischio sono stati i temi dell’evento ProtezioneCivile.Dialogo; l’iniziativa di quest’anno ha attirato numerosi sindaci, vigili del fuoco, imprenditori e collaboratori della protezione civile provinciale al #tis innovation park. All’invito del Cluster Protezione Civile & Sicurezza Alpina hanno risposto esperti che hanno dato numerose risposte a questioni teoriche e pratiche riguardanti la gestione dei rischi: hanno infatti illustrato diversi approcci e comportamenti e hanno parlato di novità tecniche e prodotti.

 

Nella pratica i Piani delle Zone di Pericolo influenzano poi per esempio lo stato delle nuove zone artigianali o abitative, come ha raccontato Franz Locher, sindaco di Sarentino, o richiedono strategie concrete per affrontare le cadute di massi, secondo quanto invece ha spiegato il sindaco di Postal Othmar Unterkofler. «Per arrivare alla decisione di prendere in considerazione al meglio gli eventuali pericoli, ci si può affidare ad un sistema di valutazione a criteri multipli» ha spiegato Helmut Verginer, referente del Comune di Chiusa. In questo caso per decidere si devono considerare diversi criteri che hanno pesi diversi: criteri come i costi di costruzione, fattori esterni, difficoltà nella realizzazione e aspetti paesaggistici ed ecologici.

 

Ci si è concentrati in particolare sull’obbligo per i Comuni di creare i Piani delle Zone di Pericolo: questi devono analizzare la situazione attuale e dare ai sindaci, in caso di necessità, degli strumenti concreti per prevenire i pericoli e ridurre i danni. «Visto che le iniziative edili comportano sempre un intervento sulla natura, si dovrebbe sempre, a seconda delle possibilità, adottare prima misure non invasive per ridurre i rischi» afferma il geologo provinciale Volkmar Mair, che continua: «tra queste per esempio si annoverano le misure temporanee come le chiusure stagionali o piani di protezione civile di buona qualità». Frank Weber dell’Ufficio Urbanistica Sud-Ovest della Provincia Autonoma di Bolzano, ha aggiunto che si dovrebbero controllare anche le condizioni di tutela degli insiemi o dei monumenti ma anche le aree di protezione dell’acqua potabile.

 

Il Manager del Cluster Sebastian Mayrgündter ha constatato con soddisfazione che il Dialogo tra tecnici, imprenditori e sindaci si è svolto in modo così costruttivo: «Il nostro compito è di sviluppare all’interno del Cluster ulteriori competenze sui pericoli e sul rischio e l’evento ProtezioneCivile.Dialogo offre la possibilità di mettere in rete e potenziare i settori di competenza». ProtezioneCivile.Dialogo ha fatto nuovamente onore al proprio nome: durante un aperitivo dopo le relazioni ha avuto luogo un animato scambio tecnico tra gli esperti e i circa 80 partecipanti.

 

Le aziende del Cluster Protezione Civile & Sicurezza Alpina hanno poi presentato metodi e strumenti, ma anche sistemi efficienti e poco costosi, che scongiurano rischi e pericoli: oltre alla sistemazione del terreno o una costante osservazione dei pericoli naturali, si possono anche impiegare i droni: soprattutto in aree difficilmente accessibili questi possono dare supporto grazie a riprese aeree ad alta risoluzione e georeferenziate. Un’altra occhiata alla gestione dei rischi nella pratica è stata possibile grazie alla relazione di Walter Pardatscher, direttore dell‘A22, che ha parlato di misure innovative come le informazioni in tempo reale su situazione del traffico e del meteo, che possono contribuire sensibilmente alla sicurezza sulle strade trafficate.

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