Cookie Consent by Free Privacy Policy website Camusso: «Senza gli immigrati il nostro Pil scenderebbe dell’11%» - Salone del Gusto
ottobre 27, 2014

Camusso: «Senza gli immigrati il nostro Pil scenderebbe dell’11%» - Salone del Gusto

L’importanza del lavoro degli stranieri in Italia, in particolare nel mondo agricolo: un concetto ribadito più volte dal Presidente di Slow Food Carlo Petrini in questa edizione del Salone del Gusto e Terra Madre, analizzato in ogni suo aspetto ieri durante la conferenza Te lo do io il Made in Italy. Lo stesso Petrini ha esordito con un lungo excursus storico, ricordando quando gli immigranti eravamo noi: 24 milioni tra il 1880 e gli anni Trenta del Novecento. Senza dimenticare i troppi italiani morti in incidenti navali nel tentativo di arrivare in America, proprio come avviene adesso con i barconi che sbarcano sulle nostre coste.

«La nostra agricoltura deve moltissimo alla presenza dei nuovi italiani: penso ai sikh che mungono le vacche per la produzione di Parmigiano reggiano o ai macedoni che raccolgono l’uva per il Barolo. Eppure viviamo di contraddizioni e di mancanza di memoria: la stessa città che nel 2015 ospiterà l’Expo, due settimane fa ha visto sfilare un milione di persone che vorrebbero cacciare gli extracomunitari. E poi ricordiamoci che il nostro Paese è figlio del meticciato, pensiamo alla cucina tradizionale: la pasta col pomodoro è quanto di più italiano ci sia, ma la pasta è nata in Oriente e il pomodoro nelle Americhe; polenta e baccalà è un pilastro della cucina veneta, ma il mais è originario delle Americhe e il baccalà arriva dalla Norvegia…

Insomma, un Paese che è cresciuto grazie al meticciato non può averne paura». Grande preoccupazione è stata espressa da Susanna Camusso, Segretario generale della Cgil, a proposito della parziale secretazione del nuovo trattato commerciale con Usa e Canada, con il Tribunale delle Imprese che punta a scavalcare le leggi dei singoli Paesi a favore delle grandi multinazionali. Camusso si è poi soffermata ad analizzare le contraddizioni che animano il nostro Paese: «Da una parte c’è l’intolleranza, il razzismo, dall’altra abbiamo affidato agli immigrati prima la nostra vita, la nostra morte, con le babysitter e le badanti, e oggi affidiamo loro il nostro cibo. Bisogna rompere con l’idea di cacciare i migranti, dobbiamo piuttosto cacciare via chi ha lucrato sulla loro pelle. E se vogliamo fare un discorso meramente economico, beh, senza gli immigrati il nostro Pil scenderebbe dell’11%...

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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