Cookie Consent by Free Privacy Policy website Anniversario Chernobyl. 29 anni dopo, ancora situazione disastrosa e nuova centrale nucleare in costruzione
aprile 25, 2015 - Legambiente

Anniversario Chernobyl. 29 anni dopo, ancora situazione disastrosa e nuova centrale nucleare in costruzione

Gentili (Legambiente solidarietà): “Si continua a vivere in aree contaminate e a sviluppare patologie tumorali in Bielorussia, Russia e Ucraina, mentre va avanti la costruzione della nuova centrale nucleare bielorussa”   Ogni anno 100 bambini ospiti del Progetto Rugiada di Legambiente  

 

A quasi 30 anni di distanza dall’incidente nucleare di Chernobyl la situazione in Bielorussia, Russia e Ucraina è ancora gravissima. Ancora 5 milioni di persone vivono in zone radioattive, dove i livelli di contaminazione continuano ad essere elevati soprattutto nelle derrate alimentari, provocando tumori e leucemie soprattutto nei bambini, che sono i soggetti più vulnerabili.

 

“Anche se sono passati 29 anni dall’incidente del 26 aprile 1986 – spiega Angelo Gentili, responsabile Legambiente solidarietà – la situazione continua a essere preoccupante e le persone, soprattutto i bambini, continuano ad ammalarsi. E come se non bastasse, a questo scenario allarmante si somma anche l’insensata costruzione della nuova centrale nucleare di Ostrovets, nel nord della Bielorussia, a soli 55 km dal confine con la Lituania”.

 

Nemmeno la questione urgentissima della messa in sicurezza della centrale di Chernobyl è stata risolta e si è tutt’ora alle prese con i lavori di costruzione del nuovo sarcofago. Il reattore in pessime condizioni è infatti una vera bomba a orologeria che deve essere subito disinnescata.

 

L’impegno di Legambiente per aiutare i bambini di Chernobyl intanto continua con il Progetto Rugiada. “Ogni anno riusciamo a inserire 100 bambini provenienti dalle zone contaminate nel nostro progetto – racconta Gentili – e a garantire loro ospitalità in un centro all’avanguardia, situato in una zona non contaminata della Bielorussia, dove i bambini possono fare attività didattiche, mangiare cibo sano ed essere sottoposti a controllo sanitario. Inoltre, stiamo lavorando ad un progetto che prevede la creazione di serre controllate nelle scuole delle zone contaminate per la produzione di frutta e verdura non contaminata destinata agli studenti”.

 

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