Dall’ottimizzazione della luce naturale, grazie alle pareti trasparenti, ai filtri che impediscono ai raggi UV di entrare all’interno: caratteristiche per le quali il Padiglione Messico si è meritato il “Towards a sustainable Expo”, riconoscimento che Expo Milano 2015, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, assegna alle strutture che si sono distinte per i più elevati standard di architettura sostenibile. L’obiettivo del riconoscimento, conferito in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, lo scorso 5 giugno, è dare visibilità alle misure di sostenibilità adottate dai partecipanti all’Expo al fine di fornire ai visitatori esempi di comportamenti virtuosi per l’ambiente. È stato il Politecnico di Milano, con un team di esperti guidato dall’architetto Luisa Collina, a verificare l’utilizzo e la varietà delle strategie di sostenibilità nei padiglioni dell’Esposizione universale. Le soluzioni progettuali adottate dall’architetto del Padiglione Messico Francisco López Guerra sono risultate altamente sostenibili aggiudicandosi il riconoscimento nella categoria “Progettazione e Materiali dei Padiglioni” (le altre sono “Food and Beverage”, sull'adozione di specifici criteri in materia sostenibilità con riferimento alla tematica cibo e bevande; “Mobili, merchandising, packaging e organizzazione eventi” in cui ci si baserà sull'adozione di specifici criteri in materia di Green Procurement; e infine “Altre iniziative”). Oltre al Messico solo l’Irlanda e tre imprese (New Holland Agricoltura, Carlsberg Italia e Lavazza) hanno ricevuto questo riconoscimento. I parametri di architettura sostenibile del progetto “Towards a sustainable Expo” sono gli stessi utilizzati dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (United Nations Environment Program, UNEP) e si dividono in diverse categorie, tra le altre: efficienza energetica, uso efficace di materiali, gestione degli sprechi, efficienza nella distribuzione dell’acqua e impiego delle strategie di riciclaggio.
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