Oltre 105 tonnellate di avorio, che sono costate la vita di 6.000-7.000 elefanti, e oltre una tonnellata e mezza di corni di rinoceronte confiscati al mercato illegale verranno bruciati sabato prossimo nel Nairobi National Park, in Kenya. Sarà il 34’mo rogo di avorio confiscato e il maggiore mai avvenuto nella storia recente e sono attesi circa 1.000 ospiti per assistere alla cerimonia. L’evento è sostenuto dalKenya Wildlife Service (KWS) e Stop Ivory, insieme all’Africa Wildlife Foundation, Save the Elephants e molte altre organizzazioni.
• Il messaggio che si vuole trasmettere è molto chiaro: il traffico illegale di prodotti di natura come avorio, corni, pelli di animali protetti come tigri e scimmie, deve essere contrastato con tutte le forze e soprattutto deve essere scoraggiato l’acquisto di prodotti che provengono dal mercato nero di natura. Eliminare gli stock di avorio confiscato è anche un deterrente contro il possibile commercio illegale di questo materiale intercettato dai controlli e dalle indagini portate avanti dal governo africano.
• Il #wwf segnala che i branchi di elefanti continuano ad essere decimati dal bracconaggio per il commercio di avorio : ogni anno spariscono sotto i colpi di fucile oltre 30.000 elefanti africani, mentre il commercio di corni di rinoceronte sta portando alla rapida estinzione questi animali simbolo. Nella Repubblica Democratica del Congo la popolazione di elefanti è scesa a meno di 20.000 capi dai circa 200.000 degli anni ’60. Altre aree ‘critiche’ per gli elefanti sono l’Africa centrale, la Tanzania (60% di perdite in 5 anni) e il Mozambico (50% in 5 anni).
Il #wwf sarà presente all’evento, accanto alle istituzioni nazionali, con il direttore generale del #wwf internazionale, Marco Lambertini insieme ai responsabili di progetto del #wwf in Africa.
Il primo evento del genere avvenne nel 1989 proprio in Kenya: all’epoca vennero bruciate 11.000 tonnellate di avorio grezzo. Altri roghi sono avvenuti in vari paesi tra cui Taiwan, Zambia, in Giappone, Gabon , Filippine Stati Uniti, Cina, Francia, Chad, Belgio, Repubblica del Congo e in Italia all’inizio di aprile, quando è stata bruciata una tonnellata di avorio nel cuore di Roma.
I crimini di natura, soprattutto in Africa, alimentano anche guerre e terrorismo, fenomeni che colpiscono ancora le popolazioni locali, private della loro risorsa primaria, la natura, sia della loro libertà e sicurezza. La lotta al bracconaggio è una delle priorità mondiali segnalate anche dall’ONU in una recente dichiarazione congiunta con organismi di security mondiale.
Crediti immagini: © USFWS Mountan Praire, © Sarah Goddard / #wwf, © #wwf France
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