Cookie Consent by Free Privacy Policy website Moroso al Salone del Mobile 2018
aprile 17, 2018 - Moroso

Moroso al Salone del Mobile 2018

Il #salonedelmobile 2018 da voce al carattere poliedrico di #moroso, attraverso una nuova collezione dove forme, texture, materiali, lavorazioni e colori mettono ordine e armonia nell’eterogeneità delle ispirazioni.
I nuovi prodotti, infatti, pongono l’accento ciascuno su una delle anime dell’azienda, racchiudendo al tempo stesso tutti gli elementi che contraddistinguono il marchio, creando un racconto coerente con l’universo di #moroso.

I protagonisti della collezione 2018 sottolineano quelli che sono i tratti distintivi dell’azienda come la storica vocazione per gli imbottiti, con il nuovo divano Chamfer e una inedita versione di Gentry, entrambi di Patricia Urquiola, e Casa Modernista di Doshi Levien.

Attraverso le poltrone, altra tipologia di prodotti molto cara all’azienda, #moroso racconta la sua capacità di trasformare un oggetto in un’icona, presentando quest’anno nuovi prodotti dalle forme emblematiche come Seku di Sebastian Herkner.

Il carattere sperimentale, non solo nelle forme e nei colori ma anche nel campo delle innovazioni tecnologiche, si concretizza con progetti come Tape di Benjamin Hubert, che parte dall’idea del no-waste per dare vita ad un sistema componibile di imbottiti.

La passione per l’arte, che nel caso di #moroso contamina il mondo del #design in maniera molto fluida, prende forma nei prodotti Green light table e Green light libreria dell’artista Olafur Eliasson.

L’attitudine a spaziare tra ambienti diversi quest’anno si concentra sulla zona dining, con progetti inediti e ampliamenti di collezioni firmate tra gli altri da Ron Arad, Patricia Urquiola e Sebastian Herkner.

Il particolare utilizzo del tessile e la continua ricerca in quest’ambito viene raccontato all’interno dello showroom di Via Pontaccio, dove troviamo al piano terra MONO MANIA MEXICO, un progetto tessile e di arredi della designer inglese Bethan Laura Wood, e al secondo piano TAPESTRY, una galleria di arazzi d’autore che celebra il ritorno a una tipologia dimenticata.