Cookie Consent by Free Privacy Policy website La seconda parte del viaggio dei team di H2o PLANET
luglio 02, 2019 - Subaru

La seconda parte del viaggio dei team di H2o PLANET

- Concluso il giro della penisola iberica, le due OUTBACK hanno percorso i litorali francesi affacciati sull’Atlantico e attraversato il Canale della Manica alla scoperta delle coste britanniche e irlandesi.


Dopo 6.442 Km e 7 linee di confine superate, è arrivato il momento del primo avvicendamento sulle due #subaru Outback che accompagnano i team di H2o PLANET lungo le coste dell’Europa. Questo cambio avviene dopo aver visitato un luogo estremamente suggestivo, la Dune du Pilat, il più grande ammasso di sabbia del continente. Dario, il biologo e voce narrante del progetto, nel suo racconto l’ha descritta come “essere al cospetto costante di una immensa onda all’apice della sua altezza”. Da una parte l’oceano, dall’altra la fitta foresta della regione dell’Arcachon e al centro una striscia di sabbia lunga 3 chilometri, larga 600 metri e alta fino a 110 metri nei punti più alti, una particolarità naturalistica senza eguali in Europa.

Sulla costa francese i nuovi viaggiatori si sono imbattuti nei "cacciatori" di ostriche e vongole della Bretagna, che approfittano della bassa marea che lascia emergere insieme ai molluschi degli insoliti paesaggi. 

Quindi, sulla via per Mont Saint-Michel, l’isolotto situato presso la costa settentrionale della Francia accessibile via terra quando la bassa marea è al minimo, e tappa irrinunciabile lungo il percorso, i team hanno incontrato Barthelemy, un giovane studente che ha raccontato davanti alla telecamera di uno dei videomaker di come con i compagni di scuola facciano pulizia lungo i litorali, cosa che succede in quasi tutte le scuole ubicate sulle coste e motivo per cui le spiagge francesi sono molto pulite.

Il 10 maggio è il giorno del trasferimento per la Gran Bretagna e, dopo 8.500 km arriva il momento per i guidatori di adattarsi anche alla guida a sinistra percorrendo le prime miglia in terra inglese. Il primo luogo speciale in cui si imbattono i team è Shoreham, un villaggio di “house boat” nascosto da un’ansa del fiume Riverbank, poco distante da Brighton. Parlando con Amish, uno dei “residenti”, scoprono che questo villaggio è nato dopo la seconda guerra mondiale con le imbarcazioni abbandonate dall’esercito. Questo luogo generato dall’unione di creatività e stato di necessità in tempi difficili si sta adesso trasformando e le “house boat” oggi sono capricci per ricchi inglesi che le cercano, a caro prezzo, per realizzare loft galleggianti.

Guidando verso nord le due #subaru, su cui nel frattempo sono saliti dei nuovi viaggiatori, si giunge in terra scozzese dove, poco fuori dalla sua capitale, i team incontrano Ian, un inglese che è solito venire in vacanza su questa costa e che ne ha descritto i suoi tesori, sia naturalistici che storici. Ian nei giorni seguenti è diventato una guida alla scoperta degli strani e misteriosi resti di Scoughall: una lunga ed ordinata teoria di grandi cubi di cemento che punteggiavano la costa: delle fortificazioni realizzate nel 1939 per contrastare una possibile invasione costiera dei nazisti. Lungo questo tracciato, in alcuni punti, chilometri di fino spinato, ancora intatti dopo più di 70 anni, sottolineano tutt’oggi l’eredità bellica.

La fine del secondo mese è il momento di un primo bilancio dell’avventura intrapresa. Dalla partenza di Piazza Duomo a Brescia circa 15.000 km sono stati affrontati dalle due Outback e, se lungo il cammino non è mancato il degrado provocato dalle grandi industrie e dalle masse di turisti dislocate nei punti panoramici di facile approdo, le spiagge e la costa hanno sorpreso i viaggiatori per la pulizia: niente plastica, pochi rifiuti abbandonati e tanta bellezza. Per i team di H2o PLANET “l'uomo, se vuole... può farcela”.

Il percorso delle due OUTBACK prosegue ed è possibile seguirlo in tempo reale al link https://7mml.argopro.it/7mml-h2o.aspx. 

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