Cookie Consent by Free Privacy Policy website In Val Venosta irrigare è un’arte antica
gennaio 09, 2020 - Val Venosta

In Val Venosta irrigare è un’arte antica

Contadini pragmatici in piena sintonia con la natura

Sembra quasi un miracolo o piuttosto un dono se mele di altissima qualità e di ottimo gusto crescono nella valle meno piovosa delle Alpi e più alta d’Europa. Sì perché in #valvenosta piove proprio poco, mentre la coltivazione di mele, verdure e piccoli frutti per cui questa valle è diventata famosa nel mondo, richiede tanta #acqua e in periodi prestabiliti. 

Dati alla mano, la #valvenosta è una valle lunga circa 70 Km, con un orientamento est-ovest. A sud-ovest gli alti massicci montuosi del Gruppo dell’Ortles impediscono alle nuvole cariche di pioggia di entrare nella valle e lasciano passare solo il caldo e secco vento di Favonio. 

Le precipitazioni medie annuali si riducono a 500 litri/m², mentre nella vicina Merano si registrano precipitazioni medie annue di quasi 800 litri/m²”.

Per questo gli agricoltori venostani hanno da sempre cercato soluzioni al problema della carenza di piogge e le hanno sapientemente trovate grazie alla loro ingegnosità, ma anche per la generosa #natura del territorio che ha sempre offerto grandi disponibilità d’acqua proveniente dai ghiacciai o dal fiume Adige.

La ricchezza d’idee e la volontà dei venostani di disporre al meglio del mondo alpino ha meritato ricompense… Si è creata una relazione empatica tra la #natura e l’uomo che si rispettano a vicenda e si rendono omaggio reciprocamente perché hanno capito di aver bisogno l’uno dell’altro. Grazie a questo legame ancestrale tra uomo e ambiente, che ha favorito e reso realizzabile un complesso sistema d’irrigazione, la #valvenosta non sarebbe mai diventata il Paradiso delle mele, quell’eden alpino dove la #natura produce qui i suoi migliori frutti in uno scenario da fiaba. 

Oggi il 99% della zona di produzione è coperta da irrigazione artificiale: sul Monte Sole, a nord, il secolare sistema dei canali d’irrigazione chiamati in tedesco “Waale”  è tutt'oggi una valida risposta, mentre a sud sul Monte Tramontana i  contadini si affidano ad un sistema costituito da gallerie d’acqua, bacini artificiali e pozzi profondi che permette di irrigare i meleti con #acqua di ghiacciaio dei massicci alpini posti al sud della valle.

Anche i meli hanno “sete” e ci vogliono circa 700 litri d’acqua al giorno per produrre un chilo di mele e, giusto per fare un paragone, un asparago “beve” più del doppio e lo stesso vale anche per il frumento e l’orzo. 

CURIOSITA’: quanti litri d’acqua occorrono per produrre un chilo di…? 

Ci vogliono circa 700 litri d’acqua per produrre un chilo di mele. Un asparago, per esempio, “beve” più del doppio. Lo stesso vale anche per il frumento e l’orzo. Con 27.000 litri d’acqua, la pianta di cacao è quella che richiede il maggior quantitativo d’acqua: quasi 40 volte più di quanto un melo “beve” per poter produrre un chilo di mele Golden & co. 

Ma non c’è solo tradizione nel sistema di irrigazione venostano, le attuali 45 stazioni meteorologiche del Centro di Consulenza per la Fruttiviticoltura dimostrano quanto sia sofisticato mantenerlo in piena efficienza. Queste stazioni forniscono dati preziosi su temperatura, umidità, vento ed evaporazione e grazie ad un’App i contadini possono informarsi sull’evaporazione giornaliera e compensare un eventuale deficit idrico con un’irrigazione mirata. In estate, con temperature esterne di oltre 30° C l’evaporazione quotidiana è importante e la necessità di #acqua aumenta notevolmente, quindi va gestita in modo attento ed efficace. 

La #valvenosta vanta da secoli un'elevata cultura agricola e con le sue 1.500 famiglie di contadini che vivono di melicoltura, è da poco divenuta leader europeo per la produzione di mele biologiche. Se la Mesopotamia godeva dei fiumi Tigri e Eufrate, la #valvenosta ha il fiume Adige e i suoi affluenti, ma anche le sue catene montuose che favoriscono un geniale sistema d’irrigazione. Nel Paradiso delle mele la siccità non fa più paura e non solo mele di altissima qualità, ma anche piccoli frutti e croccanti verdure di montagna possono crescere sotto il sole ardente e con molto vento senza avere sete. 

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