Cookie Consent by Free Privacy Policy website Arredamento malleabile
novembre 16, 2020 - Materially

Arredamento malleabile

Diversi strati di carta sono sovrapposti, incollati e successivamente sapientemente modellati a mano per creare la nuova collezione di mobili e oggetti di arredo della designer londinese Ying Chang.

La collezione, chiamata coerentemente Malleable State, è in continua espansione e conta non solo pezzi come mensole, vasi e specchi, ma anche veri e propri mobili quali sgabelli e tavoli.

La scelta della designer è ricaduta sulla carta per la realizzazione della sua collezione in quanto materiale largamente usato e spesso gettato o riciclato dopo l’uso in quanto considerato di scarso valore (packaging, imballaggi…).

Il progetto ha come obiettivo la sperimentazione delle possibilità plastiche ed estetiche di tale materiale, spingendo così l’opinione comune a rivalutare la propria percezione di esso.

Analogamente alla cartapesta, il composto di carta e colla usato da Ying Chang diventa un materiale malleabile e duttile simile all’argilla, in grado di assumere le forme più disparate in seguito al processo di modellazione a mano.

Diversamente dalla cartapesta tradizionale, la carta non viene strappata in piccole parti e poi unite fino a formare una sorta di polpa, ma vengono incollati uno sull’altro grandi fogli di carta interi. Tale procedimento non solo mantiene intatta la superficie della carta ma permette di creare, durante la modellazione, anche dettagli “accartocciati” che seguono le pieghe impresse alle superfici.

Il prodotto una volta asciutto, rimane nella forma che gli è stata impressa e il materiale presenta caratteristiche di resistenza comparabili a quelle del legno. Tale fenomeno è facilmente comprensibile se si pensa che anche un semplice foglio di carta se piegato decine di volte su stesso moltiplica la sua resistenza in maniera esponenziale.

Inizialmente la designer utilizzava solo carte che presentavano nuances di colore simili al comune cartone industriale da imballaggio, per denunciare in maniera chiara la componente materica da lei scelta per la creazione degli oggetti.

In seguito, hanno iniziato ad essere integrati colori e pattern più peculiari (ottenuti anche tramite stampa), per donare alle creazioni un aspetto maggiormente ambiguo, in grado di suscitare nell’osservatore curiosità e sorpresa nei confronti del materiale utilizzato.

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