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agosto 11, 2021 - Audi

Audi skysphere concept: la scoperta del futuro

  • Debutto a #pebblebeach per l’innovativo prototipo elettrico: carrozzeria roadster, interasse variabile, gestione attiva predittiva dell’assetto e potenza massima di 632 CV
  • Dall’interno all’esterno: l’abitacolo è il nuovo cardine del design grazie alla propulsione a elettroni, alla digitalizzazione e alla guida autonoma di Livello 4
  • Avanguardistica interpretazione della mobilità nel segmento di lusso: anticipa gli stilemi dei futuri modelli high-end dei quattro anelli 

Grazie ad Audi skysphere #concept, la Casa dei quattro anelli interpreta la mobilità del futuro nel segmento di lusso offrendo agli utenti un’inedita esperienza di bordo. Prima di una nuova famiglia di tre prototipi, la roadster a elettroni può contare sull’interasse variabile. Un’avanguardistica #tecnologia che, in abbinamento alla guida autonoma di Livello 4, permette la convivenza di due anime: da GT e da sportiva pura. Alla sterzata integrale e alla gestione attiva predittiva dell’assetto si accompagnano la potenza massima di 632 CV e un nuovo approccio stilistico dall’interno verso l’esterno, volto a definire in primis le linee e le caratteristiche dello spazio attorno ai passeggeri e solo in un secondo momento le forme della carrozzeria. L’auto diventa un terzo spazio abitativo: un “experience device”. 

Per garantire ai passeggeri libertà sinora sconosciute, Audi skysphere #concept prevede due configurazioni di guida: Granturismo e Sport. Una caratteristica resa possibile dal passo variabile. Gli ingombri ridotti della propulsione elettrica e la raffinata meccanizzazione della struttura, con i componenti della carrozzeria e della scocca scorrevoli, consentono di variare l’interasse e la lunghezza esterna dell’auto di ben 250 millimetri. Allo stesso tempo, l’altezza da terra è regolabile di 10 millimetri. 

Il conducente, premendo un pulsante, sceglie l’esperienza di guida desiderata. Optando per il passo ridotto, guida la roadster elettrica dei quattro anelli in configurazione Sport, con una lunghezza del corpo vettura di 4,94 metri. La sterzata integrale garantisce un’eccellente agilità nonostante le generose dimensioni dell’auto. Alternativamente, il setup Granturismo porta lo sviluppo longitudinale della roadster a 5,19 metri e prevede la guida autonoma, ampio spazio per le gambe e un ecosistema digitale perfettamente integrato. Il volante e i pedali sono a scomparsa; l’abitabilità di Audi skysphere #concept è il nuovo riferimento tra le vetture sportive en plein air. 

La configurazione variabile del passo e degli interni costituisce un’avanguardistica interpretazione della mobilità nel segmento di lusso, mentre l’ecosistema digitale di bordo garantisce ai passeggeri esperienze d’entertainment senza precedenti. È ad esempio possibile condividere il viaggio tramite i social media, utilizzando immagini in tempo reale dell’abitacolo e dell’ambiente circostante, oppure svolgere attività quotidiane indipendenti dalla guida: Audi skysphere #concept, infatti, oltre ad autogestirsi nel raggiungere la destinazione desiderata si occupa autonomamente anche del parcheggio e della ricarica. 

Disegnata in California ispirandosi alla leggendaria Horch 853

Audi skysphere #concept debutterà pubblicamente il 13 agosto 2021 in occasione della Monterey Car Week a #pebblebeach, in California. La roadster elettrica dei quattro anelli “giocherà in casa”, in quanto concepita presso l’Audi Design Center di Malibu, a due passi dalla Pacific Coast Highway, la celebre strada costiera che collega Los Angeles alla California settentrionale. Il Responsabile dell’Audi Design Center Gael Buzyn e il suo team ne sono gli artefici. Fonte d’ispirazione è una leggendaria vettura d’epoca, pietra miliare della storia Audi: la Horch 853. Anch’essa lunga 5,20 metri, la cabriolet di rappresentanza degli anni Trenta non solo ha ridefinito il concetto di lusso del periodo tra le due Guerre, ma più recentemente, nel 2009, ha anche vinto il Concorso d'Eleganza di #pebblebeach

Le linee della Horch 853, caratterizzate da un abitacolo relativamente compatto e da un cofano dal generoso sviluppo longitudinale, hanno ispirato le dimensioni e le proporzioni di Audi skysphere #concept. Radicalmente diversa l’impostazione meccanica: l’antenata adotta un maestoso 8 cilindri in linea di 5 litri, mentre la show car dei quattro anelli si affida a un propulsore a elettroni. Tra l’assale anteriore e il parabrezza, anziché un motore tradizionale, trovano collocazione molteplici componenti dedicati alla propulsione elettrica – in primis l’on-board charger – oltre ai servomotori, all’elettronica e ai componenti meccanici per la gestione del passo variabile. Senza dimenticare un ampio vano in grado di accogliere due sacche da golf dedicate. 

632 CV, da 0 a 100 km/h in 4 secondi e oltre 500 chilometri di autonomia

“L’elettrificazione, la digitalizzazione e la guida autonoma hanno consentito di sviluppare una vettura che garantisca un’esperienza a bordo lontana anni luce da una roadster tradizionale” afferma Gael Buzyn, a capo dell’Audi Design Center di Malibu. 

Audi skysphere #concept adotta un motore elettrico, collocato al retrotreno, in grado di erogare 632 CV e 750 Nm di coppia. Il peso della vettura, circa 1.800 chilogrammi, è ripartito al 60% al posteriore e al 40% all’anteriore. Forte della trazione posteriore, la roadster a elettroni scatta da 0 a 100 km/h in 4 secondi. I moduli batteria di Audi skysphere #concept sono posizionati principalmente alle spalle dell’abitacolo, sebbene alcuni di essi si trovino all’interno del tunnel tra i sedili, a vantaggio del bilanciamento delle masse. L’accumulatore ha una capacità di oltre 80 kWh e garantisce un’autonomia di oltre 500 chilometri WLTP. 

Sospensioni pneumatiche a tripla camera e gestione attiva predittiva dell’assetto

Le sospensioni di Audi skysphere #concept seguono uno schematismo a triangoli sovrapposti, tipico delle vetture da competizione, in corrispondenza di entrambi gli assali. La sterzatura integrale, del tipo steer-by-wire – a gestione elettronica senza connessioni meccaniche quali il tradizionale piantone di sterzo – prevede molteplici tarature e un adattamento costante del rapporto di demoltiplicazione. Derivate da Audi e-tron GT, la prima Granturismo a elettroni del Brand, le sospensioni pneumatiche adattive a tripla camera coniugano il livello di comfort di una berlina alla sportività di una roadster high performance, oltre a consentire di ridurre l’altezza da terra di 10 millimetri rispetto allo standard. All’interno delle molle, ciascuna camera può essere attivata singolarmente per una regolazione ottimale dello smorzamento. Un obiettivo cui concorrono gli ammortizzatori regolabili. 

La gestione dell’assetto, affidata a una piattaforma elettronica dedicata, s’ispira all’ammiraglia sportiva Audi S8 e adotta la strategia attiva predittiva. Una soluzione hi-tech, abbinata alle molle pneumatiche a tripla camera, in grado di caricare o scaricare ogni singola ruota a seconda delle esigenze del conducente e della situazione di guida. Gli attuatori elettromeccanici adottati a tal fine regolano il movimento della struttura e l’ammortizzazione in modo attivo, riducendo al minimo rollio e beccheggio. Grazie agli input della navigazione e all’analisi dei dati raccolti sia dai sensori sia dalla telecamera anteriore, che rileva l’andamento e le irregolarità del fondo stradale, le sospensioni attive operano secondo una logica predittiva.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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