Nell’ambito della sperimentazione animale la valutazione retrospettiva può diventare uno strumento estremamente potente per almeno tre motivi:
Lo afferma un documento della Commissione Europea intitolato “Valutazione del progetto e valutazione retrospettiva che approfondisce alcune richieste normative della Direttiva europea 2010/63/UE contenute negli articoli 38-39-40 corrispondenti agli articoli 31 e 32 del d.lgs italiano in vigore dal 2014. Secondo le autorità di Bruxelles (nonché italiane) sarebbe di grande rilevanza poter verificare in modo preciso e scientifico i risultati di un progetto a fronte degli obiettivi preannunciati nonché conoscere i motivi per cui questi ultimi non sono stati eventualmente raggiunti: due modi per declinare il principio della trasparenza di cui tanto c’è bisogno nella ricerca biomedica quotidianamente praticata nel chiuso degli stabulari. Gian Marco Prampolini, presidente #leal sottolinea l’importanza di questo punto della normativa europea: “Abbiamo chiesto al Ministero della Salute di conoscere per quante e quali procedure sperimentali è stata prevista, dal 2014 ad oggi, la valutazione retrospettiva di cui agli articoli 31 e 32 del D.Lgs 2014/26 e per quante e quali di esse è già stata eseguita la suddetta valutazione retrospettiva, quante e quali di esse ne sono state esentate e per quante e quali di esse sono stati pubblicati i risultati. Questa documentazione secondo la normative europea è da applicare a tutti gli esperimenti che prevedono una soglia di dolore alta o molto alta per gli animali sotto esperimento. Le ricerche sugli animali vengono infatti svolte senza anestesia su giudizio del ricercatore. Se l’Italia ha recepito la normativa europea nel 2014 – evidenzia Prampolini - sicuramente il Ministero ha disponibilità di diverse valutazioni retrospettive che chiediamo ci vengano rese note in qualità di Ente da sempre impegnato nello studio e nella divulgazione delle metodologie sostitutive alla sperimentazione animale (NAMs o Nuovi Approcci Metodologici ma per ragioni di trasparenza in virtù del fatto che la sperimentazione animale viene finanziata con fondi pubblici.
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