Cookie Consent by Free Privacy Policy website Maltempo: Coldiretti, abbatte alberi ma pioggia salva semine
marzo 31, 2022 - Coldiretti

Maltempo: Coldiretti, abbatte alberi ma pioggia salva semine

Non solo danni con #Alberi abbattuti in citta’ e campagne, l’arrivo del #maltempo con la pioggia salva le semine all’inizio di una primavera con 1/3 in meno di pioggia con punte nelle regioni del nord dove si registra una gravissima siccità con le precipitazioni che sono addirittura praticamente dimezzate. E’ quanto afferma la #coldiretti in riferimento all’ondata di #maltempo che attraversa la Penisola con danni in #sicilia dove a #Palermo la furia del vento ha abbattuto anche gli #Alberi.

Si tratta della conferma dei cambiamenti climatici anche in Italia con l’eccezionalità degli eventi atmosferici che – sottolinea la #coldiretti - è ormai la norma, con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dalla siccità al #maltempo che negli ultimi dieci anni ha causato danni all’agricoltura per 14 miliardi di euro.

Con le prime precipitazioni – continua la #coldiretti – è finalmente possibile avviare le semine primaverili di riso, girasole, mais e soia necessari all’alimentazione degli animali, ma a beneficiarne sono anche le coltivazioni di grano seminate in autunno, ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere.

La pioggia pero’ – sottolinea la #coldiretti – per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti. Si temono peraltro – precisa la #coldiretti - gli effetti del brusco abbassamento delle temperature che, se dovesse scendere sotto lo zero, provocherebbero danni irreparabili alle #PIANTE da frutto che si trovano in piena fioritura

Il #cambiamentoclimatico consente peraltro di sfruttare la possibilità concessa dall’Unione Europea alla coltivazione di ulteriori 4 milioni di ettari aggiuntivi in Europa dei quali 200mila in Italia. Una decisione che – sottolinea la #coldiretti – dovrebbe consentire all’Italia di aumentare di 15 milioni di quintali la produzione di cereali necessari per ridurre la dipendenza dall’estero in una situazione in cui l’Italia che è già obbligata ad importare il 64% del grano per il pane, il 44% di quello necessario per la pasta, ma anche di mais e soia, fondamentali per l’alimentazione degli animali, con i raccolti nazionali che coprono rispettivamente appena il 53% e il 27% del fabbisogno italiano secondo l’analisi del #centrostudidivulga.

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