"La #transizionegreen è un percorso necessario ma non può diventare un boomerang per la #produzione nel nostro Paese. Se non si rivedono tempistiche e non si prevedono meccanismi adeguati per accompagnare tale processo, rischiamo di andare incontro a conseguenze drammatiche sul fronte occupazionale. Lo stop alle auto a #benzina nel 2035 approvato dal Parlamento europeo rappresenta una seria minaccia per l'industria italiana. Senza margini sufficienti per la riconversione corriamo il pericolo di perdere almeno 70mila posti di #lavoro. In tal senso occorre una politica #sociale a sostegno degli espulsi dal ciclo produttivo al fine di garantire la tenuta #sociale e il reinserimento professionale. Peraltro, è necessario considerare che non possediamo ancora la struttura logistica per le ricariche. Non abbiamo energia per alimentare l'auto elettrica a meno che non vogliamo appaltare nell'immediato la costruzione delle batterie ai cinesi. E' fondamentale, pertanto, rivedere il piano energetico ricorrendo subito al nucleare e investendo sull'utilizzo di fonti alternative". Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell'UGL, in occasione del tavolo di #lavoro convocato da Forza Italia con le sigle sindacali e le rappresentanze del mondo datoriale a seguito dello stop totale della #produzione di motori a combustione fossile dal 2035 approvato dal Parlamento europeo.
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