Il 2022 si classifica fino ad ora in Italia come l'anno più #caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di +0,98 gradi rispetto alla media storica ma si registrano anche precipitazioni praticamente dimezzate lungo la Penisola con un calo del 45%. E' quanto emerge dall'analisi della #coldiretti relativa ai primi sette mesi dell'anno su dati Isac Cnr, che effettua rilevazioni in Italia dal 1800. L'anomalia climatica più evidente quest'anno si è avuta in #estate con il mese di giugno che ha fatto registrare una temperatura media superiore di ben +2,88 gradi rispetto alla media su valori vicini al massimo registrato nel 2003 mentre nel mese di luglio la colonnina è stata più alta di +2,26 gradi la media, inferiore solo al 2005.
Siamo di fronte – spiega la #coldiretti – a un impatto devastante della #siccita e delle alte temperature con danni all'agricoltura che superano i 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione nazionale. Le campagne italiane sono allo stremo con cali produttivi del 45% per il mais e i foraggi che servono all'alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle, del 30% per il frumento duro per la pasta di oltre 1/5 delle produzione di frumento tenero, del 30% del riso, meno 15% frutta ustionata da temperature di 40 gradi, meno 20% cozze e vongole uccise dalla mancanza di ricambio idrico nel Delta del Po, dove – evidenzia la #coldiretti – si allargano le zone di "acqua morta", assalti di insetti e cavallette con decine di migliaia di ettari devastati.
Preoccupa anche la vendemmia appena iniziata in Italia con una prospettiva di un calo del 10% delle uve mentre – continua la #coldiretti - è allarme negli uliveti con il #caldo che rischia di far crollare le rese produttive. Oltre che in pianura gli effetti del #cambiamentoclimatico si fanno dunque sentire anche in montagna– sottolinea #coldiretti – con un profondo cambiamento del paesaggio con i pascoli che sono sempre più secchi e le pozze per abbeverare gli animali asciutte a causa della mancanza di pioggia e delle alte temperature che stanno prosciugando pure i ghiacciai alle quote più alte.
La mancanza di acqua manda in crisi un sistema fondamentale per l'agricoltura e l'allevamento in montagna mettendo a rischio produzioni tipiche, dai formaggi ai salumi. Un patrimonio conservato nel tempo – evidenzia la #coldiretti – grazie alle imprese agricole che assicurano un impegno quotidiano per la salvaguardia delle colture agricole, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.
La tendenza al surriscaldamento è dunque evidente in Italia dove la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell'ultimo decennio e comprende nell'ordine – precisa la #coldiretti – il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020. Il #cambiamentoclimatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – continua la #coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi.
A cambiare significativamente in Italia è la distribuzione temporale e geografica delle precipitazioni tanto che la #siccita che è diventata la calamità più rilevante per l'agricoltura italiana con danni per le quantità e la qualità dei raccolti, secondo l'analisi #coldiretti. L'Italia resta comunque un paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d'acqua che cadono annualmente, ma per le carenze infrastrutturali – denuncia #coldiretti – se ne trattengono solo l'11%.
Di fronte alla tropicalizzazione del #clima occorre organizzarsi per raccogliere l'acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Per questo servono – continua #coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l'acqua piovana.
"Gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l'uso razionale dell'acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l'acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell'intero settore alimentare" afferma il presidente della #coldiretti #ettoreprandini nel sottolineare la strategicità in questo momento storico del progetto invasi elaborato da Anbi e #coldiretti. "L'agricoltura – conclude Prandini – è infatti l'attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli".
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