Con l'Italia invasa da 2,3 milioni di cinghiali aumentano pericoli e danni in città e campagne con un incidente stradale ogni 41 ore nell'ultimo anno con gli animali selvatici che non si fermano più davanti a nulla mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini. E' quanto afferma la #coldiretti nel commentare positivamente la cattura in un tombino nella zona ovest di #milano del cinghiale che il 4 agosto scorso era arrivato sulle strade della movida cittadina alla Darsena e si era tuffato nel Naviglio. Per prenderlo e mettere in sicurezza la zona – evidenzia #coldiretti – sono stati necessari 14 giorni di ricerca, la mobilitazione di diverse squadre di pompieri, polizia locale e polizia provinciale con grande dispendio di mezzi e risorse.
I cinghiali causano incidenti stradali con morti e feriti, portano malattie, razzolano fra i rifiuti in città, spaventano le famiglie e sono un flagello per i campi perché devastano i raccolti e facendo salire la conta dei danni per gli agricoltori già alle prese con il clima impazzito e con l'esplosione delle spese per energie e materie prime a causa della guerra in #ucraina. "È paradossale che con i costi fuori controllo noi dobbiamo spendere di più per coltivare e il raccolto ci vien distrutto dai selvatici – denuncia il presidente della #coldiretti #ettoreprandini –. Ma ci sono anche agricoltori che hanno addirittura perso la vita a causa dei cinghiali e in un Paese normale ciò non dovrebbe essere possibile".
Oltre otto italiani su 10 (81%), secondo l'indagine Coldiretti/Ixè, pensano che l'invasione dei cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero considerato che un italiano adulto su quattro (26%) si è trovato faccia a faccia con uno di questi animali. I cinghiali – sottolinea #coldiretti – sono diventati il principale vettore della peste suina con gli allevatori dal #piemonte alla #liguria fino al #lazio costretti ad abbattere migliaia di capi, danneggiando la norcineria nazionale, un settore di punta dell'agroalimentare #madeinitaly grazie al lavoro di circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione con un fatturato che vale 20 miliardi.
"Negli ultimi anni 800mila ettari di terreni fertili sono stati abbandonati in molti casi proprio a causa della proliferazione della fauna selvatica che colpisce le coltivazioni e la redditività degli agricoltori, terreni che oggi oltre a non essere più produttivi sono esposti all'erosione e al dissesto idrogeologico" ha dichiarato il presidente della #coldiretti #ettoreprandini nel sottolineare che "serve un decreto legge urgentissimo per modificare l'articolo 19 della Legge 157 del 1992 per ampliare il periodo di caccia al cinghiale e dare la possibilità alle Regioni di effettuare piani di controllo e selezione nelle aree protette".
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