Cookie Consent by Free Privacy Policy website Bollette: Coldiretti, caro pasta costa 800 mln in più agli italiani
ottobre 03, 2022 - Coldiretti

Bollette: Coldiretti, caro pasta costa 800 mln in più agli italiani

Pesa soprattutto sulle famiglie più povere

Le famiglie italiane spenderanno nel 2022 solo per la #pasta quasi 800 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente a causa dei rincari record scatenati dalla guerra in Ucraina e delle distorsioni all’interno delle filiere che impoveriscono le tasche dei cittadini e danneggiano gli agricoltori. E’ quanto emerge da una analisi della #coldiretti su dati Istat che fotografa gli effetti dell’aumento dei prezzi del prodotto alimentare più presente sulle tavole degli italiani.

Un conto che – sottolinea la #coldiretti - grava soprattutto sulle famiglie più povere dove la #pasta ha una incidenza più elevata sulla spesa quotidiana. Se a Milano un chilo di #pasta di semola può costare fino a 3,18 euro, a Roma si viaggia sui 3,20 euro, a Bologna siamo a 3,26 euro, a  Palermo 2,48 euro al chilo, a Napoli 3,18 euro, secondo elaborazioni #coldiretti su dati dell’Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo economico.

L’incidenza del costo del #grano sul prezzo di penne e spaghetti è marginale, come dimostra anche l’estrema variabilità delle quotazioni al dettaglio lungo la Penisola mentre quelli del #grano sono stabiliti dalle quotazioni internazionali. Un chilo di #grano viene pagato oggi agli agricoltori intorno ai 47 centesimi al di sotto dei costi di produzione che sono schizzati alle stelle. A livello nazionale si è infatti verificato il crollo dei raccolti fino al -30% con gli agricoltori che hanno dovuto anche affrontare rincari delle spese di produzione che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio con incrementi medi dei costi correnti del 68% secondo elaborazioni #coldiretti su dati del Crea.

Con la forte dipendenza dall’estero la guerra ha dunque moltiplicato – sottolinea la #coldiretti – manovre speculative e pratiche sleali sui prodotti alimentari aggravando una situazione che vede il nostro Paese dipendente dalle importazioni straniere già per il 44% del #grano duro per la #pasta.

“Occorre ridurre la dipendenza dall’estero e lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali” afferma il presidente della #coldiretti #ettoreprandini nel sottolineare che “serve anche investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento di risposta ai cambiamenti climatici”.

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