Cookie Consent by Free Privacy Policy website Meno consumi e più innovazione e sostenibilità: come cambia il mercato del riscaldamento domestico a biomasse legnose
maggio 24, 2023 - Aiel

Meno consumi e più innovazione e sostenibilità: come cambia il mercato del riscaldamento domestico a biomasse legnose

Un’analisi SWG realizzata per le aziende associate ad #Aiel analizza driver di scelta e barriere all’acquisto del mercato nazionale del riscaldamento a legna e pellet.


Riduzione dei consumi, interesse per gli impianti più innovativi e con minor impatto ambientale. Sono queste le tre principali motivazioni che spingono a cambiare o integrare l’impianto di riscaldamento già in uso con un altro sistema. A rivelarlo sono i dati di un’indagine sul riscaldamento domestico condotta da SWG per conto di #Aiel - Associazione italiana energie agroforestali, che ha fotografato la situazione attuale del mercato dei dispositivi per il riscaldamento domestico a legna e pellet e i comportamenti di acquisto messi in atto dai potenziali clienti.
L’indagine è stata condotta alla fine di marzo 2023 su un campione rappresentativo di soggetti che hanno dichiarato di aver operato un’integrazione o una sostituzione del loro impianto di riscaldamento con uno diverso negli ultimi 12 mesi o coloro che hanno intenzione di farlo nel corso dei prossimi 12 mesi.
Secondo quanto emerso dall’indagine, il 59,65% del campione considera la scelta di un dispositivo a legna e pellet come integrazione di altri sistemi di riscaldamento. Il 34% del campione privilegia le stufe a legna, seguito a brevissima distanza (33%) dagli utenti che optano per le stufe a pellet. Tra le opzioni figurano poi anche gli inserti o camini a legna (14,9%) e le caldaie a pellet (13,9%) mentre gli inserti a pellet sono stati scelti dal 4,2%.
Un aspetto particolarmente interessante, indagato dall’indagine di SWG, riguarda le motivazioni principali che hanno spinto gli intervistati a sostituire l’impianto di riscaldamento già in uso. Per il 29,2% l'impianto utilizzato in precedenza consumava troppo e con il nuovo impianto punta a ridurre il consumo; il 26,2% ritiene il nuovo tipo di impianto più innovativo mentre il 23,6% ha scelto il nuovo impianto per passare a un sistema che abbia un impatto ambientale più contenuto.
Significative sono anche le motivazioni di carattere estetico e legate al comfort del nuovo impianto, citate dal 20% degli intervistati e la presenza di incentivi statali e/o regionali dedicati alla sostituzione dei sistemi di riscaldamento: decisivi per il 19,3%.
Le motivazioni alla base della scelta di un dispositivo a legna o pellet riguardano per il 46,8% degli intervistati il risparmio in bolletta e il minore prezzo del combustibile e per il 30,9% la piacevolezza e l’intensità che garantisce il calore naturale del #legno. Anche i limitati costi di manutenzione (18,1%), l'idea di un minore impatto ambientale (17%) e la disponibilità del combustibile, la possibilità di scaldare anche durante eventuali blackout e l’estetica (15%) sono motivazioni che hanno spinto gli intervistati a scegliere un dispositivo a legna o pellet.
Tra le motivazioni che hanno invece spinto i consumatori verso soluzioni alternative alle biomasse rientrano invece per il 24,2% la presenza di un’abitazione disposta su due piani che potrebbe risultare difficile da scaldare con una stufa, la difficoltà di dover portare a casa il combustibile e pulire la stufa per il 23,2% e l’eccessiva superficie della casa per il 22,7%.
«Se l’andamento del mercato del pellet di quest’ultimo anno ha polarizzato la scelta del consumatore verso stufe o inserti a legna – commenta Annalisa Paniz, direttrice generale di #Aiel – quello che è davvero interessante rilevare è che, a prescindere dal biocombustibile, chi sceglie di integrare il riscaldamento di casa con un generatore a legna o pellet lo fa concentrandosi sulla tecnologia, più avanzata e sostenibile dal punto di vista ambientale. Segno che l’impegno del settore nell’innovazione tecnologica è stato riconosciuto e premiato dal mercato, anche in relazione all’emanazione di normative regionali d’utilizzo sempre più stringenti dal punto di vista dei livelli emissivi».

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