Cookie Consent by Free Privacy Policy website Energia: da ENEA nuovo processo per estrarre “petrolio” dalla plastica recuperata in mare
novembre 03, 2023 - Enea

Energia: da ENEA nuovo processo per estrarre “petrolio” dalla plastica recuperata in mare

Un team di ricercatori ENEA ha messo a punto un processo che consente di riconvertire oltre il 90% della plastica recuperata in mare e sulle spiagge in nuovo “petrolio[1]” da utilizzare come combustibile o per produrre nuove plastiche, vernici, solventi e innumerevoli composti organici[2]. Questa attività è stata realizzata nell’ambito del progetto europeo interregionale Italia-Croazia “NETWAP”[3] sulla riduzione e la gestione innovativa dei rifiuti e i risultati sono stati pubblicati su ACS Sustainable Chemistry & Engineering, la rivista scientifica online dell’American Chemical Society.

“Abbiamo sottoposto campioni di plastica raccolta in mare a un particolare trattamento termo-chimico chiamato pirolisi che consente di decomporre - a una temperatura al di sopra dei 400 °C e in assenza di ossigeno - il materiale plastico di partenza in olio e gas ricchi di idrocarburi potenzialmente sfruttabili per la produzione di nuovi combustibili e prodotti chimici”, spiega Riccardo Tuffi, ricercatore del Laboratorio ENEA di Tecnologie per riuso, riciclo, recupero e valorizzazione di rifiuti e materiali, che ha realizzato la ricerca insieme ai colleghi Lorenzo Cafiero e Doina De Angelis.

“Per migliorarne ulteriormente resa e qualità – prosegue Tuffi – abbiamo utilizzato un catalizzatore[4], ricavato a sua volta dalla lavorazione di un materiale di scarto, ovvero le ceneri prodotte dagli impianti di gassificazione e di combustione del carbone. Si tratta di un rifiuto industriale la cui produzione mondiale annua ammonta a circa 1 miliardo di tonnellate; è considerato una potenziale causa di inquinamento ambientale mentre il suo utilizzo per la sintesi di catalizzatori potrebbe rappresentare un passo verso la sostenibilità dei processi produttivi”.

Il campione di plastica preso in esame è stato convertito in idrocarburi di grande valore economico (circa l’87% in olio leggero e l’8% in gas) e i gas prodotti durante il trattamento termo-chimico si sono dimostrati più che sufficienti a sostenere il fabbisogno di energetico del processo (450 °C).

La raccolta e il riciclo meccanico della plastica raccolta in mare e sulle spiagge risultano molto più complicati rispetto al trattamento dei rifiuti urbani, perché si tratta di materiali eterogenei composti da molti polimeri di forme e dimensioni diverse difficili da individuare e raccogliere. Inoltre, possono contenere una quantità considerevole di sabbia, sale, conchiglie, alghe e in genere subiscono anche differenti processi di degradazione, come quello foto-ossidativo ad opera della radiazione solare.

“Tutti questi fattori rendono il riciclo meccanico una sfida ardua mentre la pirolisi catalitica può essere considerata una delle opzioni più valide per il trattamento della plastica marina perché è in grado di gestire grandi quantità di rifiuti altamente eterogenei e non pretrattati”, sottolinea il ricercatore ENEA.

Una recente indagine ha rivelato che nessuna delle oltre 100 piccole e medie imprese che trattano i rifiuti plastici marini in tutto il mondo ha utilizzato la pirolisi. “Nel prossimo futuro, invece, piccoli impianti di pirolisi installati nei porti potrebbero addirittura produrre carburante per le imbarcazioni a partire proprio dalla plastica recuperata in mare”, conclude Tuffi.

La direttiva europea sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio[5] ha fissato obiettivi di riciclaggio della plastica al 50% entro il 2025 e al 55% entro il 2030. Inoltre, è stato emanato il piano d’azione sull’economia circolare per incoraggiare il riciclo, con una forte attenzione ai rifiuti di plastica, e per prevenire e ridurre l’impatto sull’ambiente dei prodotti di plastica monouso[6]. Tuttavia, secondo il rapporto 2022 di Plastics Europe, l’associazione europea che raggruppa oltre 100 produttori di polimeri a copertura del 90% del mercato, la produzione di plastica a livello mondiale è risultata in costante crescita fino al 2019 con un quantitativo pari a 368 milioni di tonnellate. La maggior parte di questa plastica viene utilizzata per gli imballaggi monouso che, di conseguenza, diventano rapidamente un rifiuto. Purtroppo, i rifiuti di plastica vengono spesso smaltiti in modo inadeguato, causando gravi problemi ambientali: secondo l’UNESCO[7] da 8 a 10 milioni di tonnellate di materiali plastici finiscono nell’oceano, costituendo fino all’80% del cosiddetto marine litter, e la maggior parte si accumula sul fondo dell’oceano (70%), mentre il resto rimane sulle coste (15%) e sulla superficie dell’acqua (15%).

Note

[1] In particolare, in olio leggero che è una miscela composta principalmente da idrocarburi lineari suddivisibili nei tipici tagli petroliferi (benzine, kerosene, gasolio, olio lubrificante, etc). Il potere calorifico (LHV - lower heated value) ottenuto di quasi 42 MJ/kg è paragonabile a quello del combustibile liquido convenzionale (petrolio greggio, benzina, cherosene e diesel), confermando che la plastica raccolta in mare è una fonte adatta di produzione di combustibili liquidi e gassosi.

[2] Ad esempio alcoli, aldeidi, eteri, mono-aromatici

[3] NETwork of small “in situ” WAaste Prevention and management initiatives

[4] Tra i diversi tipi di catalizzatori utilizzati nel processo di pirolisi, quelli a base di zeoliti sono in grado di promuovere le reazioni di rottura delle catene lunghe dei polimeri producendo molecole organiche più corte, restringendo la composizione in un intervallo di idrocarburi leggeri e, di conseguenza, migliorando la qualità del prodotto liquido. In particolare, l’uso di zeoliti acide è stato correlato a un aumento della produzione di olio e gas e a una diminuzione della temperatura di degradazione durante la pirolisi delle poliolefine.

[5] Direttiva UE 2018/852

[6] Direttiva UE 2019/904

[7] Banca dati delle pubblicazioni sull’inquinamento degli oceani: https://oceanliteracy.unesco.org/about/

StampaELENCO COMUNICATI E NEWSANNO DI PUBBLICAZIONEI NOSTRI ARGOMENTICOMPILA QUESTO FORM SE VUOI RICEVERE LE COMUNICAZIONI DELL'UFFICIO STAMPA ENEA

(comunicati/news/ENEAinform@)

News correlate

aprile 22, 2024
aprile 19, 2024
aprile 17, 2024

Sarà l’ENEA a presiedere la 30a conferenza SolarPACES, l’evento mondiale di riferimento per le tecnologie del solare termico a con...

Recuperare monumenti in marmo peperino danneggiati grazie a nuove metodologie basate su nanomateriali, diagnostica e sensoristica ...

È online da oggi 11 aprile su ENEA Channel il primo di cinque mini-video sulla fusione nucleare, una tecnologia che punta a produr...

Ti potrebbe interessare anche

aprile 08, 2024
marzo 22, 2024
marzo 14, 2024

Nutriente, saporito e sostenibile. È l'identikit del cibo vegetale che ENEA sta sviluppando con l’obiettivo di offrire alimenti pi...

Il Report dell’Osservatorio Climatico ENEA “Madonie - Piano Battaglia” in occasione della Giornata Meteorologica MondialeL’area de...

Il presidente Gilberto Dialuce incontra a Ginevra la direttrice generale Fabiola GianottiLa notizia sul nuovo numero del settimana...